I PIÙ ABBANDONATI: UN MIRACOLO DELLA GRAZIA IN UN PRIGIONIERO CONDANNATO A MORTE

In una lettera del settembre 1813, p. Duclaux, direttore spirituale di Eugenio, lo incoraggia nel suo ministero presso i carcerati spingendolo a continuare sulla strada intrapresa. Egli intuisce infatti che, con il suo modo di fare, Eugenio avrebbe potuto portare molti alla conversione e al  pentimento per i propri peccati. Di conseguenza, oggi non pubblichiamo le parole di Eugenio, ma la testimonianza diretta di p. Martin sulla conversione operata p. De Mazenod su una prigioniera, di nota fama criminale, chiamata La Germaine, che era stata condannata a morte. I suoi sentimenti di pentimento erano stati così delicati e belli che Eugenio le permette di ricevere la comunione prima della morte- gesto disapprovato a quel tempo nella Chiesa dalla corrente Giansenista.

“Ha avuto anche l’occasione, dice un testimone oculare, di preparare alla morte una donna disgraziata, di nome La Germaine, che era stata condannata a morte. Questa creatura colpevole, l’enormità dei cui crimini aveva provocato l’orrore e l’indignazione pubblica, rimase cos’ colpita dalle esortazioni dell’Abbé de Mazenod da convertirsi completamente. Mise in mostra disposizioni così buone che, contrariamente ai pregiudizi dell’epoca, l’Abbé de Mazenod le permise di ricevere la comunione. In più, l’opinione pubblica cambiò in modo significativo quando videro questa donna disgraziata andare al patibolo facendo vedere commoventi segni del suo pentimento e della sua docilità alle esortazioni del confessore che l’accompagnava, molto commosso anche lui. Incoraggiava la vittima con parole di compassione e di misericordia e lei benedisse ad alta voce il caritatevole apostolo che aveva contribuito così efficacemente a provocare questo miracolo della grazia.

REY, Histoire de Monseigneur Charles Joseph-Eugene de Mazenod,
Volume I, Maison Générale, Rome, 1928, p. 158

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