Sindaco, addetti, giudici, notai, avvocati, negozianti, artigiani, proprietari, tutti si muovono, ognuno meglio che può.
Lettera a Fortuné de Mazenod, 22 novembre 1818, E.O. XIII n.20
Nonostante Eugenio avesse scritto delle reazioni positive di queste autorità civili, non tutte le autorità erano favorevoli agli atteggiamenti e alle attività dei Missionari. L’opposizione maggiore veniva da Chevalier, il Prefetto del Dipartimento di Var in cui Barjols è situata. Egli accusava i Missionari di causare inaccettabile disturbo a Laine, il Ministro dell’interno, a Parigi.
Leflon racconta:
«Il ministro degli interni, di conseguenza, ha ordinato di far terminare la missione e di denunciare, al procuratore del re, p. de Mazenod e i suoi confratelli che mettevamo agitazione in paese… Ma tutto finì lì. Il prefetto Chevalier temeva il sollevamento della popolazione di Barjols così fortemente attaccata a p. de Mazenod e ai suoi colleghi? Ha voluto evitare che il ministro si lasciasse trasportare a eccessive misure di rigore? In ogni caso, scrisse a Decazes (il ministro), il 9 gennaio 1819, che, siccome i missionari erano partiti, aveva avuto la soddisfazione di liberare il suo dipartimento delle loro presenza senza dover ricorrere a mezzi rigorosi la cui esecuzione avrebbe potuto essere difficile. Di conseguenza, non era stata presa nessuna misura giuridica. Tutto finì, il 4 febbraio, con una energica lettera di Guigou, lettera in cui il Vicario Generale accusava Chevalier d’aver presentato una versione non corretta delle cose e rivendicava i diritti della Parola di Dio »
Leflon Volume 2,p. 145-146
Sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e ai pagani. Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché in quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire. Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.    Matteo 10:17-20