INVECE DI NUOCERE AL SUCCESSO DEI LORO STUDI, LA PIETA DI CUI DANNO PROVA I MEMBRI DELLA CONGREGAZIONE, LI AIUTA A COMPIERE TUTTI I LORO DOVERI

Seguendo l’ordine cronologico degli scritti di Eugenio, arriviamo, oggi, alla distribuzione dei premi del collegio in cui studiavano numerosi membri della Congregazione della gioventù. La fierezza paterna di Eugenio, per quanto riguarda i risultati della “sua” gioventù, scoppia in tutte le parole che scrive:

I premi oggi riportati dai membri della Congregazione saranno una prova inoppugnabile che la pietà di cui fanno professione, ben lungi dal nuocere ai progressi negli studi è per essi un mezzo molto potente per compiere bene i loro doveri. L’avevamo garantito a quanti erano tentati di dubitarne. Ci se ne era accorti già all’interno delle famiglie e nella condotta giornaliera degli associati; ma oggi la prova era sotto gli occhi di tutta la città e tutta la città ha battuto le mani festosamente quando nella distribuzione dei premi, avvenuta solennemente nella chiesa del collegio, si è dovuto ammettere che i congregazionisti erano quelli che avevano lavorato di più e più costantemente nel corso dell’anno.
In effetti hanno riportato il premio di eccellenza in tutte le classi, dalla retorica fino alla sesta. Ancora, non si sono contentati di questo premio, certo il più prezioso di tutti, essendo il compenso dell’applicazione e della riuscita del lavoro di tutto l’anno; ma ne hanno meritati anche altri rispettabilissimi.
Non possiamo negarci il piacere di trascrivere i nomi di coloro che han meritato di essere premiati dal primo magistrato della città, onorando così la Congregazione alla quale senza dubbio, devono in gran parte i loro successi e i loro trionfi (segue una pagina intera di nomi tra cui figurano futuri novizi OMI)

Diario della Congregazione della Gioventù, 26 agosto 1815, E.O. XVI

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