SALDO NEI SUOI SCOPI MISSIONARI: SERVIRE I PIÙ BISOGNOSI E IN UN LINGUAGGIO CHE ESSI COMPRENDONO

Queste riflessioni cronologiche mostrano gli inizi della nostra famiglia, i missionari di Provenza, conosciuti più tardi come Missionari Oblati di Maria Immacolata.

Forbin Janson aveva invitato Eugenio ad entrare nel suo gruppo di predicatori missionari, i missionari di Francia, che predicavano in Francese e in tutta la Francia. In questo breve brano Eugenio spiega la motivazione sua e dei suoi futuri compagni  rispetto alla necessità di predicare in provenzale a beneficio degli abitanti abbandonati delle campagne della Provenza. Tuttavia, Eugenio evidenzia che ci sarebbe nessun problema rispetto ad un eventuale fusione dei due gruppi missionari, che di fatto condividono lo stesso scopo. La fusione non avvenne mai, sebbene i due gruppi lavorassero insieme nel 1820 per le predicazioni missionarie nelle città di Aix e di Marsiglia. In queste due occasioni, i missionari di Provenza rimasero fedeli al loro spirito, predicando soltanto nelle parrocchie più povere e lasciando quelle più ricche ai missionari di Francia.

Non ho il coraggio di dirti quanto ho scritto dopo che m’impiccio di questa faccenda che tu giustamente chiami nostra, perché sai bene che il mio pensiero è di fare delle due una sola opera. Attualmente però, appena agl’inizi, bisognava dare a intendere che avevamo in comune soltanto il nome, allo scopo di non allarmare i superiori e gli stessi missionari i quali, fatta eccezione di Deluy (poi non entrato nella Società), non volevano mettersi a viaggiar né a lavorare fuori diocesi, tranne in quelle limitrofe dove si parla il provenzale. Spiegate ogni cosa al signor Rauzan (ed. sup. gen. dei Missionari di Francia).

Lettera a Forbin Janson, 23 ottobre 1815, E.O. VI n.5

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