L’ASPETTO UMANO DI QUELLI CHE FURONO INVITATI A SEGUIRE EUGENIO NELLA REALIZZAZIONE DEL SUO SOGNO

Non tutti quelli che furono avvicinati da Eugenio ebbero gli stessi sentimenti di Enrico Tempier. Nella lettera al suo amico, Forbin Janson, Eugenio diede libero corso ai suoi sentimenti, e piuttosto un’ umoristica descrizione delle reazioni dei suoi futuri compagni.

La casa è comprata da tempo; la chiesa è stata presa in affitto e in parte rimessa in sesto; la parte materiale è bell’e pronta, ma gli uomini sono titubanti e pochi.
Colui sul quale contavo di più si lascia intontire dal cicaleccio delle parrocchiane devote: crede di fare un gran bene nel suo buco, ha paura di uscirne e mi affligge con la sua indecisione.
Un altro, bravissimo per la consuetudine di annunciare al popolo la parola di Dio, non tiene molto all’opera progettata, covinto di fare un gran bene correndo solitario di paese in paese.
Un terzo, volenteroso anche troppo, si rode per la lentezza degli altri e minaccia di piantarmi se non si decideranno subito.
Un quarto, un angelo per la verità, fatto apposta per rendere felice una casa, non può lasciare il posto di vicario quantunque affermi che non ci tiene affatto e vuol lavorare nelle missioni, ecc.
Io, spossato dalle preoccupazioni e al lavoro, combatto di mala voglia, tenuto sù in mezzo al trambusto dalle mire soprannaturali che mi danno animo ma che non mi impediscono di sentire tutto il peso della situazione, tanto più penosa che non mi aiutano soddisfazioni e attrattive in me assolutamente opposte al tenore di vita abbracciato.
Ecco gli strumenti che Dio mi fornisce per compiere un lavoro così impegnativo. Come prevedere che un sacerdote il quale vi dà la sua parola nei termini della più assoluta disponibilità, faccia dietrofront adducendo per motivo che la mamma, per dieci anni lontana, ora non può vivere senza di lui e lui si riterrebbe un assassino se non le desse la gioia di mangiare insieme, e simili scempiaggini?
… chi doveva esserci di maggior aiuto è venuto meno; resta nella sua parrocchia: ha scosso la sensibilità della gente con addii ridicoli, e si sono opposti alla sua partenza.

Lettera a Forbin Janson, 19 dicembre 1815, E.O. VI n 8

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