Il povero stato della chiesa necessitava di somme per renderla funzionale. Inizialmente fu il coro – la cappella interna usata delle suore Carmelitane – che necessitava riparazioni, e da allora in poi la stessa chiesa. Il primo gruppo a fare uso della cappella interna fu l’Associazione dei giovani, e così Eugenio domandò loro di contribuire alle riparazioni.
Questi motivi ed altri han deciso l’Associazione a trasferirsi altrove, scegliendo il coro della chiesa che fu un tempo delle Carmelitane e dove spera di rimanerci per sempre. Il cambiamento divenuto improrogabile avrebbe comportato qualche spesa e il Consiglio nella seduta di oggi ha deliberato di provvedervi con una sottoscrizione volontaria stabilita da uno a sei franchi, da presentare solo a quei soci che sono più agiati.
Diario della Congregazione della Gioventù, novembre 1815, O.W. XVI.
Con un’associazione di 300 membri, l’appello avrebbe raccolto una somma considerevole; autorizzandoli, in altre parole, a usare il luogo di ritrovo nello spazio di poche settimane. Fin da allora questa cappella interna è stata il luogo di preghiera per la comunità Oblata. Oggi, quelli che vengono per le sessioni di formazione al centro internazionale Mazenod, usano questo luogo come loro cappella. In questo modo la tradizione della cappella interna ha sempre continuato a essere lo spazio dove si viene plasmati da Dio, giacché Eugenio e i suoi primi compagni lo hanno reso un luogo di preghiera, ed hanno continuato le tradizioni della suore contemplative Carmelitane.