MISSIONI POPOLARI: REALIZZATE IN COMUNITÀ, SEGNO CHE DIO È TUTTO PER I MISSIONARI

I missionari partivano per le loro spedizioni come membri di una comunità, e così, prima della partenza per ogni missione, c’era un momento di preghiera comunitaria e di mandato:

Prima di lasciare la casa, si presenteranno in Chiesa in abito da viaggio, cioè in sottana, un bastone in mano e il breviario sotto braccio.
Si metteranno, in ginocchio, intorno all’altare.
La comunità sarà riunita con abito da coro.
L’ebdomadario mette il Santo Sacramento sull’altare; si salmodia, tutti insieme, lo “Itineraire des clercs” le cui risposte sono dette dai coristi e le preghiere dall’officiante…
I missionari, in seguito, ricevono la benedizione col Santo Sacramento.
Riposto nel tabernacolo il Santo Sacramento, i missionari si presentano davanti allo stallo del superiore e, messisi tutti in ginocchio, ricevono da lui la loro prima missione che il superiore dà loro…
I missionari si inclinano profondamente mentre il superiore pronuncia queste ultime parole. Poi, alzandosi tutti insieme, vanno a prosternarsi ai piedi dell’altare e, dopo aver baciato la terra, partono con la pace del Signore
Se, la veglia, i missionari non sono andati dal vescovo diocesano, vanno a domandargli la sua benedizione che riceveranno in ginocchio.

Regola 1818, capitolo due, §2

Oggi i missionari oblati esprimono così questa realtà alla Costituzione 11:

Compiamo tale missione in comunità. La comunità è un segno che, in Cristo, per noi Dio è tutto. Insieme attendiamo la venuta del Signore nella pienezza della sua giustizia, perché “Dio sia tutto in tutti”
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