I missionari non partivano come agenti free-lance per sbrigare i loro affari. La loro attività missionaria costituiva parte della linea pastorale della chiesa locale e veniva fatta in comunione con la Chiesa. Per rendere tangibile questa idea i missionari erano soliti recarsi dal vescovo locale per chiedere la sua benedizione e portare avanti la loro missione in unione con lui, in quanto pastore della Chiesa locale.
Per questo, i membri di questa Congregazione lavoreranno, sotto l’autorità degli Ordinari da cui dipenderanno sempre, a procurare soccorsi spirituali alle popolazioni sparse nelle campagne e agli abitanti dei piccoli villaggi rurali più sprovvisti di questi aiuti spirituali. Provvederanno a questi bisogni con le missioni, i catechismi, i ritiri o altri esercizi spirituali.Â
Regola 1818, capitolo 1, §1, articolo 2
La nostra vocazione missionaria è nata nel momento in cui Eugenio si é reso conto delle sofferenze della Chiesa post-rivoluzionaria e ha deciso di consacrare la sua vita al servizio dei più abbandonati; insegnandogli a riconoscere la loro dignità e le loro responsabilità in quanto membri del Corpo di Cristo.
Per duecento anni i membri della famiglia Mazenodiana hanno continuato su questa linea, come dimostra il primo articolo delle nostre attuali Costituzioni e Regole:
La chiamata di Gesù Cristo, che i Missionari Oblati di Maria Immacolata colgono, sentendosi Chiesa, attraverso le esigenze di salvezza degli uomini, è quella che li riunisce… (Costituzione 1)