In una delle celebrazioni chiamata Amende-Honorable (ammenda onorevole), i missionari invitavano la gente a riflettere sulla conversione e sull’ammenda. Alla presenza del Santissimo Sacramento essi facevano atto di ammenda per tutte le mancanze di rispetto e le offese recate a Dio e per le innumerevoli chiese profanate durante le violenze della Rivoluzione francese.
Dell’Amende-honorable che ebbe luogo durante la missione di Aix, Mariusz Suzanne descrive l’altare riccamente adornato, su cui veniva esposto il Santissimo Sacramento, e come i missionari proclamavano a voce alta “o Dio, perdona questa genteâ€. Tutti i presenti rispondevano ad alta voce “perdonaci, perdonaciâ€. In questa atmosfera carica di emozione i cuori di molti venivano toccati e Suzanne racconta come il rusultato fosse un aumento di gente in attesa di potersi confessare. (M. SUZANNE, Quelques lettres sur la mission d’Aix, p. 8-9.)
Nel periodo della Restaurazione, successivo alla Rivoluzione, si dava notevole enfasi a questa celebrazione, e Eugenio vi fa riferimento in numerose occasioni. Ho scelto questo esempio, che vede coinvolti i giovani della sua associazione, in cui il responsabile dei giovani, chiamato Prefetto, conduceva la celebrazione:
Ad alta voce e con una candela accesa in mano, ha recitato l’ammenda onorevole al SS. Sacramento per tutti gli oltraggi che N. Signore ha ricevuto e riceve da tanti increduli, eretici e cattivi cattolici e particolarmente per i peccati che avessero a rimproverarsi i soci, in cui nome il prefetto ha fatto solenne riparazione in conformità all’articolo del regolamento.
Diario della Congregazione della Gioventù, 4 giugno 1815, E.O. XVI