Il piccolo gruppo di missionari aveva concluso il primo anno dalla fondazione con una terza missione, realizzata alla fine del 1816 – era la missione di Marignane, e sono ricorso molto spesso al diario che Eugenio aveva tenuto durante questa missione. Le richieste di missioni parrocchiali continuavano ad arrivare. Ecco la risposta data da Eugenio a un parroco che aveva richiesto una missione nel 1816.
È molto duro per me, che mi son consacrato al ministero delle missioni per venire in-contro ai buoni pastori che vogliono ricondurre la loro gente che 25 anni di rivoluzione han fatto da loro allontanare, poter solo rispondere con promesse a lunga scadenza alle richieste che mi fanno. ~ uno strazio che si rinnova ogni giorno, ma che fare se noi siamo quattro po-veri missionari e voi il 220 parroco che ci invita? La mia ambizione sarebbe poter disporre di missionari in numero sufficiente per combattere l’inferno su ogni punto della terra contem-poraneamente: un sogno irrealizzabile, ma se potessimo almeno essere dei falò mobili, cioè due schiere di cui una a riposo e l’altra in movimento, forse con l’aiuto di Dio potremmo ba-stare al bisogno. Se piacerà al Signore ci arriveremo, ma quando egli stesso ispirerà ad alcuni lo zelo e il disinteresse necessari per poter compiere degnamente il nostro ministero e ai su-periori ecclesiastici darà abbastanza coraggio per lasciarli seguire la loro vocazione.
Tuttavia non dispero di poter un giorno favorire il vostro zelo e prender parte alla vo-stra sollecitudine pastorale; ma non può esser quest’anno (1817), già interamente occupato. Metterò anche in lista la parrocchia di Mouriès quando il parroco mi avrà fatto conoscere le sue intenzioni.
Lettera a M. Arquier, parroco di Saint-Remy, 25 dicembre 1816, E.O. XIII n 4