Ricordiamo che il testo a cui facciamo riferimento è composto da note per le omelie ( di qui l’uso comune di etc, nel testo). Eugenio non amava avere un testo già pronto da leggere- appuntava i concetti chiave e li andava sviluppando, animandosi mentre parlava. I punti qui di seguito sono un riassunto dell’approccio ai poveri che avrà durante tutto il corso della sua vita.
Cominciamo con l’insegnarvi chi siete voi, qual è la vostra nobile origine, quali sono i diritti ch’essa vi dà e insieme quali sono gli obblighi che vi impone…
L’uomo è creatura di Dio…
Venite allora a imparare da noi quel che siete agli occhi della fede.
Poveri di Gesù Cristo, afflitti, sventurati, sofferenti, ammalati, coperti di piaghe… voi tutti che la miseria opprime, fratelli miei, fratelli cari, fratelli degni di ogni rispetto, ascoltatemi. Voi siete figliuoli di Dio, fratelli di Gesù Cristo, eredi di un regno eterno, porzione eletta della sua eredità ; voi siete, come dice s. Pietro, una nazione santa, siete re, siete sacerdoti e in qualche sorta dei: Voi siete dèi, siete figli dell’Altissimo. Levate dunque in alto i vostri pensieri, le vostre anime raggricciate si dilatino, cessate di strisciare per terra: Voi siete dei, siete figli dell’Altissimo (Sal 81, 6), siete dei e tutti figli dell’Altissimo.
Note per le istruzioni della Quaresima nella chiesa della Maddalena, marzo 1813, E.O. XV n. 114